maurizio bolognini  
|intro  index|

 

en
 
 
 MACCHINE PROGRAMMATE   (1988-)



  Maurizio Bolognini
Un'installazione interattiva che il pubblico può modificare dal proprio telefono cellulare. Art Palace, Cairo, 2008.

Trent'anni fa Maurizio Bolognini ha iniziato a usare computer per generare flussi di immagini casuali in continua espansione (serie Macchine programmate). Centinaia di computer sono stati programmati e lasciati funzionare all'infinito

        


Maurizio Bolognini
Macro-Museo di Arte Contemporanea, Roma, 2011

"Non mi considero un artista che crea certe immagini, e nemmeno soltanto un artista concettuale. Piuttosto sono uno che attraverso le sue macchine ha effettivamente tracciato più linee di chiunque altro, coprendo superfici sconfinate. Non mi interessa la qualità delle immagini prodotte dalle mie installazioni ma il loro flusso, la loro illimitatezza nel tempo e nello spazio, e la possibilità di creare universi di informazione paralleli costituiti da chilometri di immagini e traiettorie infinite. Le mie installazioni servono a generare delle infinità fuori controllo"......   (MB)

Maurizio Bolognini

More space more time (Machine Art), Galerie Depardieu, Nice, 2006. Centinaia di persone che disegnano nell'aria.

 COMPUTER SIGILLATI   (1992-)
 
 Maurizio Bolognini
Post-screen works (dal 1992). Installazione di Computer sigillati, Atelier de la Lanterne, Nice, France, 1992-98
  
   Maurizio Bolognini


Nel 1992 Bolognini ha iniziato a "sigillare" le sue  macchine (serie Computer sigillati)
chiudendo i monitor bus in modo che continuasserero a produrre immagini che nessuno avrebbe visto. Molte di queste stanno ancora funzionando.

"La serie dei Sealed Computers di Maurizio Bolognini ci indica ciò che potrebbe costituire la più significativa linea di forza nel campo della software art
......
Andreas Broeckmann

"Il criptico universo di Bolognini è silenzioso e inaccessibile come una  galassia. [...] Generando immagini con una superficie approssimativa di quattro miglia quadrate al giorno, l'installazione potrebbe facilmente coprire ogni centimetro del mondo." 
Lily Faust (NY Arts Magazine)
 

"Le macchine 'istruite' [...] vanno avanti per conto loro, coinvolgendo la dimensione temporale e spaziale, tendendo a una vastità di tipo geografico in cui l’immagine, il segno, diventano processo di misurazione, [...] tra dimensione reale e illusoria......."
Angela Madesani
 


"Dalla Linea Infinita di Manzoni a One Million Years di On Kawara, da Infinito di Anselmo [...], lo sforzo di fermare in un'immagine o in un'idea la dimensione sfuggente dello spazio (e quindi anche del tempo) è un filo rosso della ricerca artistica del secondo Novecento che si avvale, in questi e altri artisti, delle categorie della metafora e del simbolo. L'infinito fuori controllo di Maurizio Bolognini si colloca (provvisoriamente) al termine di questo percorso con un passaggio, che può non apparire evidente allo spettatore distratto, dalla virtualità dell'idea alla realtà di uno spazio e di un tempo davvero infiniti (almeno potenzialmente)......."   
Sandra Solimano

"Il lavoro di Bolognini viene spesso indicato come il versante concettuale della ricerca artistica legata alle tecnologie digitali, sia perché le sue installazioni riprendono con nuovi mezzi alcune tematiche dell'arte concettuale (lo spazio, il tempo, la dimensione infinita...), sia perché consistono in molti casi nella realizzazione di dispositivi autosufficienti, attivati in modo minimo e astratto....."

 

   


 INTERATTIVITA'   (2000-) 


Maurizio Bolognini





















"Maurizio Bolognini revises the very notion of a digital device to encompass hardware, software and the public. Postdigital artists see digital devices as enmeshed in social processes and patterns. [...] New modes of participation offer a variety of possibilities for digital art in which there is a shift from weak modes of public interaction to stronger modes that promote democracy and public decision-making. To be sure, digital art in the future will utilize participatory technologies and mobile communications to a greater extent. It is the pervasiveness of digital technology in our everyday lives that underpins the postdigital character of art.... ”
(C. Hope, J. C Rian,
Digital Art: An Introduction to New Media)

SMSMS-SMS Mediated Sublime

dall'interattività alla democrazia:

"Nel 2000 ho iniziato a collegare alcuni di questi computer alla rete telefonica mobile (serie SMSMS-SMS Mediated Sublime). Questo mi ha consentito di realizzare installazioni interattive e multiple, connettendo postazioni geograficamente distanti. In questo caso il flusso di immagini era reso visibile da grandi videoproiezioni e il pubblico poteva modificarne le caratteristiche in tempo reale, inviando nuovi input al sistema, ciascuno dal proprio telefono. Questo veniva fatto in modo simile a certe applicazioni di democrazia elettronica. Ciò che avevo in mente era un'arte generativa, interattiva e pubblica
......." (MB)

  Maurizio Bolognini  Maurizio Bolognini
CIMs (2005). Installazioni interattive realizzate in luoghi diversi e distanti l'uno dall'altro, coordinate attraverso la rete telefonica mobile. 

ICB-Interactive Collective Blue

La struttura d'interazione delle CIMs è stata utilizzata anche in ICB (Interactive Collective Blue), per definire una serie di Blu Democratici.

Maurizio Bolognini

                 ICB/Round 144, 42 x 64 cm, 2006.


 

 SUBLIME TECNOLOGICO



"Il lavoro di Maurizio Bolognini si situa su quella sottilissima zona-limite che separa l'accettazione e la resa del soggetto alla preponderanza della tecnica, dalla volontà residua, quella cioè che resta dopo aver deposto ogni giubilatoria autoillusione umanocentrica, di misurarsi ancora con essa, forzandola a rientrare sempre di più in sé solo per sospingerla, in qualche modo, verso un al di là di se stessa. [...] Egli é in perfetta sintonia con tutto il nostro lavoro sull'estetica della comunicazione e sul sublime tecnologico."  
Mario Costa

"This limit of consciousness at the edge of the anthropic principle is demonstrated in Maurizio Bolognini’s Sealed Machines (1992). Described as a key development in software art, the work consists of a collection of computers, set to generate images according to Bolognini’s programming, with sealed monitor bus ports. The complete inaccessibility of the vast quantity of visual imagery created by the work references a technological sublimity of the void beneath the digital world........ "
Benjamin Garfield

  

Maurizio Bolognini       
Senza titolo (Stanza #11), 2007, incisioni laser su libro (Olanda), cm 28 x 25 x 3
Senza titolo
(Stanza #11), 2007, incisioni laser su vari oggetti (MAMBO, Bologna, 2022)

     Maurizio Bolognini
Computer sigillati, MLAC, Roma, 2003
Computer sigillati, WAHCenter, New York, 2003

   
Computer sigillati, MAMBO, Bologna, 2022
Computer sigillati, GAMEC, Bergamo, 2023

 


MUSEOPHAGIA   (1998-99)  

 

Maurizio Bolognini      Maurizio Bolognini
MPT (Museophagia Planet Tour), 1998-99
Galleria Cavellini
, Brescia 1998

 
Sandra Gering Gallery, New York, 1999


Musée Gauguin, Papeete (Tahiti), 1999 

About Studio, Bangkok;  Archivio Cavellini, Brescia;  Archivio Gualco, Genova;  CACTicino, Bellinzona;  Galerie Air de Paris, Paris;  Galleria Neon, Bologna;  Galleria Cortese, Milano;  Galleria Leonardi V-idea, Genova;  Galleria Minini, Brescia;  Galleria Persano, Torino;  Gering Gallery, New York;  Gitte Weise Gallery, Sydney;  Jennjoy Gallery, San Francisco;  Musée Gauguin, Papeari, Tahiti;  Museo Bunkier Sztuki, Kracow;  Studio Morra, Napoli;  Telles Fine Arts, Los Angeles


Con l'azione Museophagia avevo coinvolto molte gallerie, prelevando oggetti (arredi, telefoni, strumenti di misura) e trasportandoli da una galleria all'altra e da un continente all'altro, fino a compiere un completo giro del mondo. Mi interessavano il vuoto delle gallerie e la visione satellitare......"

"All'inizio le sue opere erano una specie di decostruzione del percorso obbligato delle produzioni artistiche, gallerie o spazi espositivi […] siamo nel 1998, sono gli anni di Cream, della Net art, del Relazionale, degli appassionati esordi di un sistema di condivisione sociale attraverso nuovi modelli comunicativi. Bolognini in Museophagia evoca un disordine sopraggiunto e che mai più si sarebbe potuto ricomporre in una restaurazione ......."
Domenico Scudero

"Museophagia, lo dice il nome, significa tendenza o abitudine a consumare i musei. È qualcosa che Internet sta cominciando a fare proprio ora, o almeno si appresta ad assaggiarne alcuni bocconcini. La prima prova di museofagia, in effetti una specie di bulimia digitale, è stato il tentativo di Bill Gates, attraverso una società chiamata Corbys, di inghiottire, con la scansione e la digitalizzazione, tutto il contenuto dei musei e delle gallerie ritenuti adatti, per poi restituirlo in linea, a pagamento naturalmente, su reti private. Il progetto Museophagia, il website e l'argomento di questo libro, hanno ambizioni più modeste di quelle di Bill Gates. Essi pretendono di consumare, attraverso la digitalizzazione, soltanto gli oggetti (arredi, infissi ecc.) prelevati da Maurizio Bolognini in gallerie d'arte di diverse città, che egli ha raggiunto compiendo un giro del mondo, iniziato dalla galleria della Fondazione Cavellini. Gioco corretto ......"
Derrick de Kerckhove

 

PRINCIPALI LAVORI




Computer sigillati / Sealed Computers (1992-)
IMachines (IMs) (1988-)
WMachines (WMs) (1988-)
Maps / Mappe (1988-)
Room #11 / Stanza 11 (2007)
Game Addiction (2017)
Demoscopic installations / Installazioni demoscopiche (1997-99)
Altavista (1997) 
Antipodes (1998)
Museophagia (1998-99)
E-gouttoirs (1999-)
SMSMS (SMS Mediated Sublime) (2000-)
Machine Art (2006-)
ICB (Interctive Collective Blue) (2006)
Extratime / Extratempo (2014)
-  Flesh (1989)
-  Interferenze (1992-)

-  Interactive Ascii Self-Portraits (1995)
-  Schermi firmati / Signed Screens (1996)
-  NAA (Nikkei Assisted Art) (1997)
-  Oltrearte (1997-)
-  AIMS (Artificial Intelligence Mediated Sublime (2001)
-  thevirtualgallery.org (2003).....


|intro  index|