Programmed
Machines: IMachines
(1988-)
“Mi interessava l'operatività della macchina (la macchina funzionante), che mi consentiva di lavorare con la velocità, la ripetizione e la variazione infinita.......” Installazioni di computer (IMachines) programmati per produrre flussi inesauribili di immagini casuali e lasciati funzionare all'infinito. Installations of computers (IMachines) which are programmed to produce endless flows of random images and left to function indefinitely. |
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IMachines, Courtesy Macro-Museo di Arte Contemporanea, Roma, 2011 IM #9, Courtesy Roger Smith Lab, New York. (Photo Matt Semler) "My IMachines (1988) do not know whether they want to be considered art. All they know is that they want to function without interruption, and they are not bothered about where this happens. When they are not sealed (1992) they produce tangles of lines that can stream out mile upon mile before your eyes. Since 2000 they get along with your phone and with e-democracy, which sometimes they use to hook up with the public, but they cannot stand hi-tech. What they have in common with new media art is the fact that we are part of an epoch-making technological upheaval whose implications need to be understood. However, they have nothing to do either with digital activism or with technological experimentation as an end in itself......." |
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IM#16 (1992), Courtesy Museo dei Mezzi di Comunicazione, Palazzo dei Priori, Arezzo, 2010 |
Maps (1997-)
"Le Mappe sono delle schermologie, quasi
una genealogia degli schermi usati dal 1992. Le vedevo anche come Vie
dei Canti (le Songlines degli aborigeni australiani): ogni tessera è
una traccia dei
flussi che l'hanno generata e un landmark
nello spazio che stai guardando......." Traiettorie casuali generate da IMs, plottate su mappe geografiche o altre superfici. Random trajectories generated by IMs, printed on geographical maps and other surfaces. |
Senza titolo (Mappe), 2002, collage su poster, cm 40 x 60
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Room #11 (2007-)
Una collezione di
oggetti dalla casa dell'artista, incisi e graffiati dalle traiettorie
casuali di un dispositivo laser guidato dalla Macchina #11. A collection of objects from the artist's house, engraved and scratched by the random trajectories of a laser device driven by Machine #11. |
Game Addiction /
Écriture automatique/ (2016-)
“Game Addiction funziona come una slot machine e come la speculazione finanziaria: c'è lo stesso tipo di esperienza (del caso e del tempo), che consiste nell'affidarsi compulsivamente a eventi casuali futuri.” “L'interfaccia mediale è azzerata e ci si può affidare solo al caso e all'istante successivo, come in una scommessa o in un gioco d'azzardo: un computer senza schermo è programmato per scegliere ciecamente un numero prestabilito di immagini e segni, memorizzando ogni x secondi altrettanti istanti del flusso generativo (prodotto da vari software, di periodi diversi). Le immagini vengono quindi ordinate, una accanto all'altra, secondo la sequenza stabilita dalla macchina, e stampate su fogli di vinile, diventando un'opera che può piacerti o no.....”
Senza titolo, serie
Écriture automatique, cm 100 x 150 |
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